Padre Albino Adot Oryem. Parroco di Lomin / Sud Sudan / Africa.
Stefano, Patrizia e Padre Albino. Milland. Bressanone.
Stefano e Padre Albino. Bressanone.
Chiesa parrocchiale. Bressanone.
Autunno.
Cristo abbracciato.
La Plose coperta di neve. Bressanone.
Padre Albino. Chiesa parrocchiale. San Vigilio di Marebbe.
Ankara cede alla Ue – Bashir resta a casa
Il presidente sudanese Omar Hassan el – Bashir non ha preso l’aereo che doveva portarlo ad Istanbul. Pressato dall’Unione Europea e dall’opinione pubblica il primo ministro turco Erdogan ha capito che sarebbe stato un grave errore accogliere un dittatore ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanitá. E cosí sabato notte, nonostante la sua nota riluttanza a cambiare idea, ha fatto arrivare un messaggio informale a Khartoum che suonava piú o meno cosí: “Se il presidente vuole venire noi lo accoglieremo ma se non si presenta è meglio”. E Bashir è restato a casa.
Ieri ad Ankara si respirava un clima da scampato pericolo: “Abbiamo saputo che non viene”, la risposta di prassi negli ambienti governativi. I turchi sono ancora convinti di essere tecnicamente nel giusto perché Bashir era invitato al vertice dell’Organizzazione della Conferenza islamica e non ad un incontro bilaterale, ma da un punto di vista morale sono stati travolti dalle critiche anche all’interno del Paese – Ci indigniamo per il comportamento degli israeliani a Gaza e poi quando si tratta di un musulmano chiudiamo gli occhi?”.
Un’accusa intollerabile per Erdogan che, ieri mattina, ha dettato parole di fuoco all’agenzia di stampa Anatolia difendendo l’indifendibile: “I leader mondiali che ci criticano sono stati in Darfur? Le loro informazioni si basano solo sul sentito dire. Io, invece, ci sono andato. Non è possibile che un musulmano commetta un genocidio. Mi sento piú a mio agio a parlare con il presidente sudanese che con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu”.Corriere della Sera
Sandra e Stefano.
Irmy, Sandra, Elisabeth, Padre Albino e Stefano. Am Graben. Bressanone.
Padre Albino, Konrad Willeit e il vostro blogger con gli studenti del collegio “Vinzentinum”. Bressanone.
Elisabeth Fischnaller, Missionaria Comboniana spedisce aiuti umanitari in Sudan.
Fervono i lavori di spedizione.
Matecho trasporti. Acronimo di Madre – Teresa – Calcutta.
Cartoni pronti per essere riempiti di aiuti umanitari per il Sudan.
Padre Giorgio Chedieth – Professore seminario di Trivandrum / Kerale / India, Fratel Franziskus / Axam / Tirol. Allegro convivio.
Vescovo Lorenzo, fratel Stefano f.d.C., don Giuliano. Fontanaluccia / Modena.
Fratel Stefano f.d.C. sorregge il mandato ai co-parroci.
Benedizione solenne.
Felici, presenti e sereni. Lo Spirito Santo é sceso su di Loro.
Fratel Pierino f.d.C. legge le Sacre Scritture.
Celebrazione eucaristica.
Rovolo / Reggio Emilia - Sabato 24 ottobre
Veglia di preparazione al mandato dei co-parroci Don Giuliano e Don Luigi
Dalla Presbiteroum Ordinis – Decreto del Vaticano II sul Ministero e vita sacerdotale
Spetta ai sacerdoti, nella loro qualitá di educatori nella fede, di curare, per proprio conto o per mezzo di altri, che ciascuno dei fedeli sia condotto nello Spirito Santo a sviluppare la propria vocazione specifica secondo il Vangelo, a praticare una caritá sincera e operosa, ad esercitare quella libertá con cui Cristo ci ha liberati. Di ben poca utilitá saranno le cerimonie piú belle o le associazioni piú fiorenti, se non sono volte ad educare gli uomini alla maturitá cristiana. E per promuovere tale maturitá, i presbiteri potranno contribuire efficacemente a far sí che ciascuno sappia scorgere negli avvenimenti stessi, siano essi di grande o di minore portata, quali siano le esigenze della situazione e la volontá di Dio. I cristiani inoltre devono essere educati a non vivere egoisicamente, ma secondo le esigenze della nuova legge della caritá, la quale vuole che ciascuno amministri in favore del prossimo la misura di grazia che ha ricevuto, e che in tal modo tutti assolvano in modo cristiano i propri compiti nella comunitá umana.
Anche i presbiteri, implicati e distratti da un gran numero di doveri derivanti dalla loro missione, possono domandarsi, non senza ansietá, come riuscire ad armonizzare la loro vita interiore con l’azione esterna.
Effettivamente, per ottenere quest’unitá di vita, non bastano né l’ordinamento puramente esteriore delle attivitá pastorali, né la sola pratica degli esercizi di pietá, quantunque questa la possa facilitare. Tale unitá i presbiteri riescono a raggiungere seguendo nel loro ministero l’esempio di Cristo Signore, il cui cibo era il compimento della volontá di Colui che lo aveva inviato a ralizzare la sua opera.
Suor Laura.
Paolo Pieloni. Tifoso dell'Inter.
Don Giuliano f.d.C.
Fratel Luca f.d.C. e suor Laura. Fontanaluccia.
Superiora generale suor Augusta. Ospizio della Caritá. Fontanaluccia.
Don Giuliano nella scrivania di don Mario Prandi. Fontanaluccia. Casa parrocchiale.
Fratel Pierino f.d.C. raccoglie castagne.
San Lorenzo. Chiesa di Morsiano.
Massimo.
Il vostro blogger Adriano con don Luigi e don Giuliano.
Don Daniele f.d.C.
Il professore al lavoro.
Don Giuseppe e don Luigi, don Giuliano e fratel Luca. Messa di suffragio.
Don Giuseppe e don Luigi.
La madre e la figlia. Casa della Caritá. San Girolamo. Reggio Emilia.
Il presidente della Cei
Bagnasco: bisogna uscire dal cristianesimo timido e anonimo
Milano – I cristiani escano “da un cristianesimo timido e spesso anonimo”. Lo ha detto l’arcivescovo dei Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco, durante l’omelia di ieri per la solennitá di Ognissanti. “I cristiani – a spiegato il cardinale – devono essere testimoni della fiducia soprattutto quando la fiducia sembra venir meno”. Ma Bagnasco ha anche esortato, sull’esempio dei Santi e dei martiri, ad una testimonianza attiva: “Umiltá non vuol tire timidezza, e rispetto non significa viltá a testimoniare la fede con le implicazioni concrete nei comportamenti personali e sociali che ne conseguono”. Corriere della Sera