22 January 2014

Mario, il missionario accoltellato: «Mi han salvato da lassù»

 

PADOVA - «È andata bene perché da lassù qualcuno ci ha messo la mano». Sorride nel suo letto d'ospedale fratel Mario Citterio, 58 anni, il missionario comboniano ferito con due coltellate al ventre da due sconosciuti che gli hanno rubato portafogli e telefono cellulare.

Fratel Mario stava facendo joggin sull'argine del Brenta a Pontevigodarzere l'altro giorno nel tardo pomeriggio come faceva quasi tutti i giorni. «Stavo camminando quando mi sono trovato davanti due giovani che mi hanno puntato un coltello, ho accennato una reazione mi hanno colpito due volte e sono fuggiti con il marsupio che avevo intorno alla vita - racconta il missionario - non hanno parlato non so chi fossero, la polizia mi ha chiesto se qualcuno poteva avere motivi per farmi questo ma non ho nemici». Dopo i colpi fratel Mario è caduto a terra.

«Erano le 17 passate, non potevo chiedere aiuto senza telefono, sono passate solo due persone in bici ma non mi hanno nemmeno guardato e non riuscivo a parlare - continua il cinquantottenne - ho cercato di alzarmi, mi sono trascinato verso il posto dove avevo parcheggiato l'auto, ci ho messo 40 minuti. Avevo la tuta intrisa di sangue». Fratel Mario spiega di essere riuscito ad aprire l'auto ed a salirvi.

«Volevo arrivare a chiedere aiuto, ma non riuscivo a star seduto avevo troppi dolori all'addome, ho anche reclinato un po’ il sedile e mi sono assopito - ricorda - mi sono svegliato che erano circa le 22, sono riuscito a mettere in moto e ad arrivare al pronto soccorso. Ho perso litri di sangue mi hanno operato d'urgenza ma, per fortuna le coltellate non avevano leso organi vitali. Mi sento debole ma sembra che tutto si sia concluso bene».

Appare sereno e fiducioso il missionario e, tra qualche giorno, poterebbe tornare nella Casa dei comboniani in via San Giovanni di Verdara dove vive da 5 anni.