26 November 2006

Dal pellegrinaggio di Jeunn all´ India, un viaggio nella caritá e nella non violenza

Ghiacciaio della Val Senales (Bolzano) 22.11.2006


Nella caritá non si da soltanto, ma si riceve. Questo è molto importante e molte volte ce lo scordiamo. Le persone che aiutiamo hanno un loro vissuto e la loro presenza è un richiamo alla nostra fragilitá umana, alla nostra povertá. C´interroghiamo sul nostro modo di vivere, sulla qualitá delle nostre relazioni umane, sul fatto che ciascuno di noi si puó trovare in quella situazione. Ecco quindi che condividere con loro la sofferenza diventa un´azione liberatoria anche per noi. Servono persone che sappiano “umanizzare” le situazioni di povertá. Stare vicino ai poveri, vicino ai malati di mente, come Piter a Bombay e tanti altri come lui, dormire nella stessa camera. Portare il peso della sofferenza. Farli sentire parte della societá.
Tre anni fa è partito un grande sogno di condivisione con gli ultimi. L´associazione umanitaria onlus “Dalits” aiuti all`India, dal nome della casta dei piú poveri “gli intoccabili” del sub continente indiano, riconosciuta dalla provincia, si prodiga per alleviare la sofferenza di comunitá sparse nell´India. Suore e Sacerdoti vengono aiutati per migliorare le condizioni di donne e vedove, di bambini e giovani, questi ultimi per esempio un piatto di riso lo trovano, ma provenendo da famiglie umili, povere e svantaggiate crescono con problemi di identitá e frustrazioni. Attraverso programmi culturali, scuole di musica, di teatro, di danza ecc. integrata alla normale scolarizzazione prendono coscienza di loro stessi. A questo proposito con un mio intervento di euro 3.000 ho aiutato una Comunitá Cristiana. scriveva a Natale Suor Grace Purempally da Kasaragood nord del Kerala, India, che i suoi ragazzi in un concorso con 24 scuole indiane la loro è arrivata seconda, grazie ai nostri aiuti. Una grande gioia per chi ama la veritá. Come pure giovani ragazze si possono sposare acquistando la dote, perché come diceva Madre Teresa di Calcutta: “Se c´è una buona offerta, la parte piú grande deve andare a queste creature per poter farsi una famiglia.”
Mi scrive Padre Siby Peedikayil da Khammam, nord dell´India “Abbiamo molto lavoro nel nostro seminario e nella nostra parrocchia. Siamo sette sacerdoti e al presente ci sono 124 studenti in teologia. Il 21 dicembre 36 studenti sono diventati sacerdoti. Siamo grati a Dio per tutto questo. Per favore prega per loro. La nostra parrocchia ha 16 succursali. Sei di questi sono villaggi di catecumeni.”
Parole stupefacenti che ci riempiono di gioia e ci fanno seguire il nostro sogno di seguire gli ultimi.
“Noi siamo la voce dei senza voce” come mi scriveva all´ inizio una suora dell´India. É il nostro motto.
Questo viaggio iniziato il 14 giugno del 2003, al ritorno da Jeunn, pellegrinaggio a Chiusa delle nostre comunitá ladine, dove sono partiti i primi missionari cristiani per le terre tirolesi. Dopo tre giorni di grande spiritualitá e vicinanza con il Mistero, in compagnia di Hubert de Gorghe e Paul Kastlunger de Ernesto e altri 1025 uomini delle Val Badia, al ritorno la notte spossato un apparizione: vedo l´India, i poveri in un luogo sconosciuto, vicino all´acqua. La Domenica successiva, all´ora di pranzo tutta la mia famiglia é riunita per il pranzo. Alla radio una Suora, Suor Annamaria parla dall`India, Bombay “Casa della caritá” Versova, racconta della laguna, le mangrovie, e dello “slum” baraccopoli con i poveri. Ho un sussulto, puó essere il posto che ho visto nel sogno. Mi metto in contatto con la Suora. Sabato, vigilia della Festa delle Palme, organizzo la confessione comunitaria a San Vigilio con Siur Angelo Comploi, ex parroco di Corvara, bravissimo ed ispirato. La Domenica sono a Reggio Emilia, le suore della caritá mi conoscono. Suor Paola, Suor Concetta e Don Riccardo mi danno il benestare per partire per l´India. Il primo maggio 2004 sono a Bombay. Una bell’esperienza di condivisione della sofferenza con gli ultimi, nella terra di Ghandi.
Uno dei piú grandi insegnamenti che Ghandi ci ha lasciato è il sentimento della non violenza, da lui definita Satyagraha (satiagra). La forza della veritá, la forza di amare, la costanza della ricerca della veritá che è il punto d´incontro con Dio. Smettiamo di rispondere alla violenza, cerchiamo una via d´ uscita dal piano personale a virtú politica. In un conflitto non offensivo chi ci sta di fronte è un avversario, solo un avversario non un nemico. Questi sono gli esperimenti di veritá di Ghandi. Siamo tentati a pensare che la nostra cultura sia superiore alle altre, ma è solo una nostra convinzione. La nostra situazione culturale ci porta di fronte alla veritá con regole escludenti:
fondamentalismo = quí o fuori
scetticismo
relativismo = tante veritá, nessuna veritá; ogni persona il suo parere

La veritá è Dio, la costanza di amare.
Religione è politica, ricerca dei valori, un´etica spirituale, una mia via personale alla veritá, per fare il proprio cammino. Possiamo sbagliare, ma ne vale la pena per un cammino di veritá.

Dio puó apparire come pane e companatico, visto dai poveri del mondo.

Tra pochi giorni sará qui da me Padre Giorgio Chediath, del seminerio di Trivandrumm, sud dell´India, dove io e Patrizia Erlacher, mia moglie siamo stati ospiti lo scorso novembre. Una grandissima struttura con 120 seminaristi, scuole per giovani, orfanotrofi per bambini abbandonati, conventi di suore e tutt´intorno una piantagione di cauciú, l´albero della gomma. La Superiora Provinciale Suor Lily Thomas, della stessa parrocchia sta costruendo una scuola. Quando verrá Padre Giorgio Chediat, tutti i nostri sforzi saranno diretti in quella direzione e proveremo a fare il possibile per dargli una grossa offerta.
Prima di Natale Hildegart Manesc, mi ha procurato tutta la cera delle candele che rimangono nella chiesa di San Vigilio di Marebbe. Chiara, mia figlia e Patrizia hanno fatto fondere la cera e con due mercati a San Vigilio e a La Villa, con l´affettuosa protezione di Siur Christian, a Natale abbiamo potuto spedire 500 euro a un giovane prete J- Salvaraj a Kaniakumari, Tamil Nadu, estrema punta sud dell´India, da noi aiutato giá dopo lo Tsunami.
Anche Babu Suresc di Trivandrumm ha potuto sposarsi grazie al nostro aiuto in denaro.
Una giovane ragazza della parrocchia di Padre Giorgio Chediath viene aiutata per pagare la scuola d´infermiera, molto costosa in India.

Come recentemente ha ribadito il Papa Benedetto XVI “Il solo tramite tra uomo e Dio è l´amore umano, espressione piú alta la CARITÁ, caritá, un modo per rendere accettabile l´ ingiustizia, tenendo al centro la preghiera.”
Vorrei pregare per Suor Augusta, Superiora della Casa della caritá delle Carmelitane Minori di Reggio Emilia, ordine fondato da Don Mario Prandi, prevosto di Fontanaluccia, sull´appennino Modenese nel 1941, loro scopo supremo è l´aiuto dei poveri e degli ammalati in Italia, India, Madagascar e Brasile. Un affettuoso pensiero a Don Riccardo Mioni appena partito per la terra di missione in Brasile.
Sabato 10 febbraio ´06 si sono aperte le Olimpiadi invernali a Torino, dove vivono mia mamma e mia sorella. Alla cerimonia d´inaugurazione, la moglie di John Lennon ha ricordato una famosa canzone. “Immagin all the people leaving in the peace” immaginiamo tutto il mondo, che possa vivere in pace. Questo è il nostro sogno.
Ieri 11 febbraio ´06 è stato l´anniversario dell´apparizione di Maria ai pastorelli di Lourdes. Invochiamo la sua protezione e che ci possa coprire con il suo mantello come tutte le madri del mondo i propri figli di qualsiasi colore della pelle e credo.

Adriano Trevisan

Presidente dell´associazione “Dalits” onlus, aiuti all´India

Tramonto dalla mia camera.

Tentazioni e profezie

Abba Antonio disse: „Viene un tempo in cui gli uomini impazziranno e vedendo uno che non è pazzo, lo assaliranno dicendogli: “Sei pazzo”, per il solo fatto che non è come loro”.
Enzo Bianchi, La vita altrimenti - Pensieri sul monachesimo, Comunitá di Bose

19 November 2006

Sorella lebbra

Amiamo la vita.

Alimentarsi solo con farina di manioca e poco riso, nessuna carne, niente olio per lubrificare il corpo è la causa principale per contrarre la lebbra. I paria "dalits", quelli che devono cercare il cibo rovistando in mezzo ai rifiuti, che vivono ai margini dei villaggi o negli "slum" delle grandi città, la loro pelle non ha le sostanze necessarie e richieste per difendersi dalla malattia.
La lebbra è in agguato, i piedi che non hanno mai portato calzari cominciano a screpolarsi per mancanza di vitamine, piaghe profonde un centimetro e lunghe tre cominciano a comparire da sopra a sotto il calcagno. Da queste piaghe la lebbra entra e si diffonde nel poveretto.
Quelle ferite causa scarsa pulizia igienica, alimentazione insufficiente e la malattia ha facile terreno. Cominciano ad apparire sulle spalle, braccia, mani, torace e cosce chiazze bianche ruvide come cartapesta frastagliate come una piccola cartina geografica.
L’unica soluzione è una cura a base di un farmaco di nome "Rifampicina".
Se si prende in tempo, in un anno si può debellare. Se si è gia monchi e sul viso sono gia comparse le bolle che hanno sfigurato la persona e poi hanno fatto scoppiare la pelle il tempo è più lungo.
La cura è molto precisa, per un anno una volta al mese per esempio il 24 giugno, nello stesso giorno 24 luglio, 24 agosto e cosi via si devono prendere dalle sei alle nove capsule diverse in una volta. Se non si seguono queste date precise e si salta di un giorno si deve ricominciare da capo.
I volontari si recano nei villaggi dove viene fissato un punto di distribuzione e in qualsiasi tempo atmosferico, monsoni, piogge, alluvioni devono essere presenti. Una raccomandazione è che le provviste alimentari, una decina di chilogrammi di riso, dell’olio, ceci e altri alimenti servono per nutrire l’ammalato in cura perché il suo corpo è debolissimo e necessita di cibo, se si sospetta che i congiunti non fanno ciò, il paziente viene condotto al dispensario medico.
La lebbra può essere curata e debellata ma DOBBIAMO aiutare i poveri.
Adriano Trevisan

I bimbi la nostra ricchezza.

Novembre - LIBRI


Gesú salvatore degli uomini.

Novembre, tempo di buone letture al tepore della stube tirolese.
MIKE DAVIS - Il pianeta degli slum - Serie Bianca Feltrinelli - € 15,00
Nuovissimo, molto importante per chi si occupa di poveri. Documenti precisi.
ENZO BIANCHI - La vita altrimenti, Pensieri sul monachesimo - Uomini e Profeti Morcelliana - € 10,00
La comunitá di Bose nel Biellese esempio straordinario di studio e preghiera dei monaci.
BRUNO MAGGIONI - Attraverso la Bibbia, Un cammino di iniziazione - Cittadella Editrice - € 13,50
Un percorso essenziale e stimolante per chi si inoltra nella Bibbia.
RAIMON PANIKKAR - L'esperienza di Dio - Queriniana - € 10,00
Le grandi tradizioni sorgono da esperienze straordinarie accolte come rivelazione.
S. IGNAZIO DI LOYOLA - Esercizi spirituali, Ricerca sulle fonti - San Paolo - € 50,00
MADRE TERESA - La gioia di darsi agli altri - San Paolo - € 9,50
SIGRID GRABNER - Mahatma Gandhi, Politiker, Pilger und Prophet - Evangelische Verlagsanstalt Leipzig - € 15,00
MOTHER FOREST - The unfinished story of C.K. Janu - Women Unlimited - Rs. 75
Libro disponibile in India sulle tragedie delle donne di un piccolo gruppo etnico in Kerala, sud dell'India.
DONELLA E DENNIS MEADOWS JORGEN RANDERS - I nuovi limiti dello sviluppo, La salute del pianeta nel terzo millennio - Scienza Oscar Saggi Mondadori - € 10,40
Nuovissimo da leggere e conoscere.
ALDO CAZZULLO - I ragazzi che volevano fare la rivoluzione, 1968-1978 Storia critica di Lotta Continua - Sperling e Kupfer Editori - € 12,00
Una culla di ricordi per vecchietti che hanno scelto di stare con gli ultimi...

È nata una stella.

5 Novembre- Al Plan de Mareo, Prima uscita della nuova compagnia "Schützen" Catarina Lanz

San Vigilio di Marebbe, verso Torpei vista dalla mia cucina.

Il povero curato la sera il sabato precedente parla di "razio". Poi la domenica davanti alla bandiera dei “Schützen” di San Vigilio due ragazzotti, uno il portabandiera con le braghe troppo strette, l’altro troppo larghe, il vecchietto con le calze troppo bianche, non importa. Le “Trochten”, “mandüria” sono solo imprestate per l’occasione del 5 novembre. Non importa, siamo solo all’inizio, indottrinati dal sapiente di turno, un tipo pratico seguace del Noi contro Loro, riducendo ogni civiltà sottratta a indagini storiche. Ma il bello viene alla fine della Santa Messa, dove il prete tra un colpo alla botte e uno al cerchio aveva parlato di sofferenze tra guerre e divisioni. I tipi, uscito il parroco si mettono davanti al Cristo nel tabernacolo e cominciano a genuflettere la bandiera a destra e manca, uno spettacolo non bello per chi crede nel mistero della croce e non condivide questi facinorosi che fanno dietrologia e si ostinano ad affrontare una tematica irrisolvibile.
Fate folclore, feste e belle bevute ma in chiesa certi spettacoli ripugnanti se è possibile dovrebbero essere evitati!

SE NON AMATE CHI VEDETE, COME POTETE AMARE CHI NON VEDETE?

Onore e rispetto ai caduti delle guerre.

18 November 2006

Da Novacella a Fontanaluccia

v Abbazia di Novacella. Bressanone.
Sacrestia di Fontanaluccia. Decorazioni dell'altare.

1 Novembre

Alle 03,30 mi sono destato. Alle ore 05,30 una preghiera nella chiesa dell’Abbazia di Novacella ad aspergere acqua santa nella cappella dei prelati Lechner e Giner, lo zio di Crisostomus. A Velturo ore 06,00 sono pronti i cesti per Diacono Enrico. Qualcuno mi fa strada in mezzo alla nebbia, alle 10,00 sono in chiesa a San Pietro a Reggio Emilia. I genitori di S. Katia, coniglio hanno preparato, lauto pranzo a S. Girolamo. Margherita ottima cuoca. Ore 15,00 Fontanaluccia, appennino modenese, da Don Mario Prandi, Suor Maria, Suor Concetta, bella bella, austero il campanile di pietra, solenne il luogo protetto dalla collina alle spalle con la chiesa. Don Davide e Don Luigi Gibellini nella canonica di Don Mario con sua sorella Maria, una grande chiacchierata molto intensa e maschia. Bravi ragazzi, che Iddio ci aiuti.

Perché qualcosa cambi, bisogna che l’umanitá soddisfatta si ricordi dell’umanitá disperata. Come? Per cominciare pensandoci cinque minuti al giorno. Poi ognuno di noi dirá, dará o fará quel che puó. E sará contento perché come ha scritto qualcuno, c’è un profumo dietro la puzza del mondo. “Il profumo dei poveri”.

Adriano

Fontanaluccia, Appennino Modenese. Don Mario Prandi, fondatore Case della Caritá in Italia, Madagascar, India e Brasile. Riposi in pace.

Don Mario Predieri e Don Davide.