18 March 2007

5 x mille per i poveri dell'India - DANKE


DALITS
Aiuti all’India onlus

Organizzazione non lucrativa di utilitá sociale

Adriano Trevisan

5 x mille,
una firma per Dalits

Dona il 5 per mille all’associazione DALITS - Aiuti all’India onlus
e farai sorridere molta gente dall’altra parte del mondo
che sará grata per la tua generositá!

920 26 44 02 11
é il codice fiscale dell’associazione.

La legge finanziaria ha previsto la possibilitá
che il contribuente doni il 5 per mille della tassazione Irpef
ad associazioni di volontariato, di promozione sociale e alle onlus.

Come fare
Nella prossima dichiarazione dei redditi (modello integrativo CUD, 730 e Unico).
Mettere la propria firma nel riquadro dedicato al sostegno del volontariato,
delle organizzazioni non lucrative di utilitá sociale, ecc.
Inserire il codice fiscale dell’associazione DALITS: 920 26 44 02 11

Grazie da parte di centinaia di indiani
che aspettano il Tuo aiuto!

Associazione DALITS - Aiuti all’India onlus
Adriano e Patrizia Trevisan
Via Paracia 42, 39030 San Vigilio di Marebbe, Bolzano, Italia
tel.: 0474 501 446 - sito internet: http://www.dalitsonlus.blogspot.com
Cassa di Risparmio, San Vigilio di Marebbe, ABI 6046, CAB 58550, c/c 860800

The workshop continues

Adriano with some students who worked for the project.
Meeting with teachers.

It’s the second day, in the Real Gymnasium in Brunico there are a very nice atmosphere. The boss, the teachers and all the students are very nice and special people. In the class there it’s never noisy. I think they are already like “little woman and men”.
Today in the morning we heard a sitar concert in the school. Everybody had nice emotions. After the one hour concert the students went on with their program. They made pictures, design, painted, readed books and made other nice thinks. The time went on very quickly.
Thank you for all. We love India!

Everybody is happy with his work.

Talking about indian books.

15 March 2007

Indian workshop

Teacher Dr. Markus Moling and teacher Dr. Claudio Crazzolara during the indian school project.

Some homemade horses ready to be saled on the market.
Thanks to Patrizia's uncle Bruno Frenademetz.

Some students in the hall of the school in Brunico.

Carissimo cugino Mario,
con grande gioia e commozione ho letto le tue righe e dopo tanti, tanti anni di rapporti epistolari, formali, auguri nelle festività e scambio di notizie sui rispettivi famigliari il blog ha fatto un miracolo!
Dalla lontana Argentina ho sentito delle parole cariche di una straordinaria energia. Tu nella metropoli sudamericana hai colto attraverso le pieghe dei miei scritti l’essenza del nostro ambizioso progetto, aiutare gli ultimi, i poveri, i giovani, gli uomini e le donne relegati ai margini di questo nostro mondo opulento e disumano dove il benessere e il tornaconto personale sono l’unico obbiettivo della stragrande parte degli uomini.
Sì, noi stiamo vicino a chi si mette di fianco agli ultimi. “Siamo la voce dei senza voce.”
Nella tua finissima analisi e venendo dal sud america martoriato con una corruzione dilagante e milioni di persone relegate nelle “favelas” mi domandi di schierarmi pubblicamente politicamente. Ti posso solo affermare che nostro zio Torquato, cognato del Senatore Flecchia, padre della costituente nella prima repubblica, anno 1946 e uno dei primi a possedere un’automobile nel nostro nord Biellese, una Lancia Ardena, era schierato politicamente da una parte molto precisa e io sono come lui, vicino ai poveri, agli sfruttati e agli emarginati.
Il mio cuore non è un pezzo di carne, è un mazzo di rose rosse!

Puoi vedere nel blog i ragazzi del liceo scientifico di Brunico impegnati nel progetto di aiuto con la scuola in India. Workshop di pittura, incisione nel linoleum e altri lavori da vendere al mercato del 3 aprile. Ragazzi motivati e convinti di aiutare i poveri nel sud del mondo.

Ola tano che es la vaina con mucho carinho
Adriano, Patrizia, Stefano e Chiara

Two students during the work.

Some graphic projects with Mother Teresa.
A student who paints the Taj Mahal. We love India.

12 March 2007

@ mail from Mario dall'Argentina

Cristo si é fermato a Buenos Aires e a Mumbai.

Adriano, Patrizia, Chiara e Stefano :
Mi a provocato piacere ricevere vostro mail, dove mi informate, que estate bene, in generale. Noi cui stiamo bene di salute, solo il mio papa, continua a lottare, da anni con il mal di Parkinson, obviamente e una lotta desiguale e non ce, purtroppo, possibita di vittoria, ma almeno non e una malatia dollorosa, e la porta come puo, bastante bene.
Coincido pienamente che Elvira, e una gran donna, io li voglio molto bene (e non si trata di una frase circunstanziale).
O letto, la lunga pagina di Dalits, cercando non perdermi in tutte le subsidiarie che ci trovano e con le novita che saltano alla vista cuando rientri dopo qualche giorno.
Sono, obviamente, molto sorpreso, e mi costa un poco dare una opinione che non sia troppo superficiale su un tema cosi importante (non e che creda que la mia oppinione sia molto importante, ma beh...e una delle tante, sicuramente non delle piu fondamentate, oppinione che vi arrivano).
Prima di tutto dico che mi pare magnifico, e mi sento orgollioso che cugini miei, in questi tempi, dove sempre di piu, la gran maggioranza de la gente si occupa solo di se stessi, senza tenere una posizione ecconomica degna di Bill Gates o Berlusconi, ( senza parangonarli, solo per per citare famosi con soldi ) gente di classe media "normale" come tanti millioni nel mondo, riescano a montare una organizasione di aiuto a tanta gente, nella lontana India, un paese-continente che, si sa, (anche se sono conciente che non e lo stesso saperlo per i giornali, che viverlo personalmente) si trovano centinaia di millioni di persone che convivono con la miseria o peggio ancora, con la indigenza.
Non si tratta, sicuramente, della cosa piu importante, ma il nome mi pare una trovata, perche pare un chiaro gesto per i poveri e indigenti, li intoccabili, per le altre "caste" della estratificata societa india. Credo che adesso la situazione habia migliorata considerabililmente, al meno nella legge, probabiblemente, come spesso sucede, sia molto piu dfficile di cambiare, le abbitudine e tradizioni che cercano di mantenere tanto i privileggi, come le exclusioni.
Chiamare "Dalits" e non "Societa di Aiuto e Beneficenza" o "Italiani per i Poveri" o qualcosa simile, ripeto mi pare una deffinizione importante.
Continuando con le cose secondarie ( mi confirmo, un altra volta, che quasi sempre riesco perdermi del sostanziale e privillegiare lo secondario ) sono di gran bellezza le fottografie "particolari" della pagina.
San Vigilio, verso Torpei, dalla cucina, capella sulla cima del Pian di corones, gallo cedone vicino alla nostra casa, tramonto della mia camera (con tanta poesia), i panda di Pechino, chiesetta di Corte, ombra del cercio di legno nel sentiero delle dolomiti. In realita sono tutte fotografie impactanti, che lasciano vedere il artistico gusto del fotografo. Per uno, sempre vissuto nei brutti suburbi, di una grigia e grande citta, vedera i monti e le valle di Marebbe fa pensare al paradiso.
In cuanto ai mensaggi, sono molti e molto profondi, evidentemente Adriano scrive bene, e le sue riflexioni siano, quasi tutte, condivisibile. E impossibile per me, dare una oppinione, anche scueta, su tutto. Mi vienen in mente, puo essere solo perche le o rilette poco fa, la lettera a Katia ( dove sei presidente ?), la rivindicasione della proposta del Onu, sull aitu ai paesi poveri, e la bassa proporzione del PIL che destinano, esemplificata nel sudtirol, la poesia a un amico che se ne e andato, la semplice e completa spiegazione sulla lebbra, come viene, come si potrebbe prevenire e come si puo trattare e guarire.
Ho notato che, salvo una liggerissima citazione a Ghandi, non entrano mai considerazioni politiche parciali (mi viene in mente adesso la spiegazione della marcia antibase di Vicenza, dove in un prodigio di ecuanimita, si dando in cuatro parole le due posizioni antagoniche, senza che si veda la oppinione del scritore. Penso che questo succede perche, sicuramente per statuto o per abito si sclude la politica di Dalits.
Saltando di un punto al altro, molto belle le fottografie della festa di Chiara, bella lei e le sue amiche, "chiara" la spiegazione a suor Cristina.

Vi saluto con afetto, e nei miei saluti viaggiono i saluti di tutti i "argentini" della familia.

Mario
Matteo e Carlo, San Vigilio di Marebbe.

8 marzo - Festa della donna

Chiara, Maria Chiara, Roberta, Patrizia, Benedetta e Francesca.

Ho comprato sei mazzi di mimose, sono per voi tutte! Sono le nove di sera e ho appena ricevuto un e-mail dalla Checca di Reggio Emilia, grande donna. Due ore fa mi ha chiamato Suor Grace dall’India, la è notte fonda, la notte orientale con dei profumi come quelli sentiti in Cina e un caldo che ti scalda il cuore e l’anima.
Parliamo del vescovo di Kannur che mi ha cercato, del progetto che inizia la prossima settimana nel liceo scientifico di Brunico a loro favore. Grandi Suore in India, la notte pensano a me per i poveri, emozioni struggenti.
A casa nostra c’è il diacono Enrico Grassi di Reggio Emilia con una parte della sua famiglia, qui quattro donne.
Penso a Hina che voleva vivere come una donna libera ed è finita tragicamente in estate. Poca memoria, ci è rimasta poca memoria… e a Lidia, un tenero ricordo, se ne andata anche lei in estate ma si è ricordata dei poveri. La scuola a Trivandrum è anche opera sua.
Ciao Suor Gianna, ciao Giuseppina, ciao Franca, ciao Chiara, ciao Patty, siete tutte grandi donne!!!


Diacono Enrico Grassi, diocesi Reggio Emilia e Guastalla.

06 March 2007

Colazione di lavoro


Chiara, Stefano, Kearney e Guido

Oggi é l’inizio di una nostra nuova collaborazione, „sponsor“ come usano dire gli indiani, quando cercano grana per l’orfanotrofio “Little flower orphanage” di Mananthavady in India.
Grazie a Maria ed Emma del gruppo missionario “San Francesco Saverio” di San Vigilio di Marebbe che mi hanno dato una buona somma.
Il posto è in Kerala e la casa di preciso non so quanti bimbi verosimilmente ospita, poco più di cinquanta, non ho inquadrato le cifre. Ho detto alla giovane suora Renjini di mandarmi una documentazione del posto. L’ abbiamo conosciuta durante uno dei nostri peregrinari nei lenti treni indiani.
È il quattordicesimo progetto, una “lacrima di rugiada” per i poveri. Mi piace questo termine, “lacrima”, una parola che racchiude molte sensazioni umane. La rugiada, la freschezza del mattino, l’aria nuova che noi cerchiamo. Gradito è un vostro commento.
Alla colazione di lavoro sono presenti alcuni membri dell’associazione “Dalits” e ospiti Guido e Corney from U.S.A., Hans e Rosalyne dalla Francia. Il presidente dall’alto della sua esperienza di chef di cucina internazionale prepara un menú con piatti regionali. Se volete consigli contattatemi per @ mail: patriziatrevisan@hotmail.com

Menú

Aperitivo di vino “Porto”con scaglie di parmiggiano reggiano e bastoncini di carote
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Insalata di avocados e pomodorini di pachino su letto di riso basmati freddo, vinegrette all’olio di mandorle e uova sode sminuzzate
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Polenta mantecata con fontina
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Salsicce e fagioli al curry
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Luganighe con cipolle rosse brasate
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Gorgonzola novarese e formggio Stelvio
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Torta “Francesca” al cioccolato freddo, panna e mandorle tostate

Hans, Rosalyne e Chiara