San Martino in Badia, 12.10.2009
Caro Sig. Decano, cari Sacerdoti, caro Paul, rappresentanti parrocchiali,
ringrazio per la Vostra gentile presenza e prima di iniziare la presentazione della “Jahresmappe” vorrei dire due parole.
Questa mattina sono stato a messa e dalle letture del giorno (Rm 1, 1-7 / Lc 11, 29-32) permettetemi due considerazioni:
- tutti noi rincorriamo e cerchiamo dei segni: benessere, bella casa, bella famiglia e nel nostro bello e ricco Sudtirolo spesso riusciamo a raggiungerli. Ma i segni che Cristo ci invia sono piú difficili da vedere,
- molte volte la nostra superficialitá ci impedisce di aprirci verso il vero apostolato e ci fa vedere la debolezza della nostra fede, parole di San Paolo Apostolo.
In questi giorni a Roma il Sinodo Africano ci da uno splendido esempio di ritorno alla vera chiesa delle origini. Testimonianze dirette dalla mia famiglia mi raccontano che in Africa, paese di prima evangelizzazione, la celebrezione della messa domenicale è un grande momento di unione per tutta la popolazione.
Non pretendiamo tanto, ma la capacitá di organizzare un pellegrinaggio e qualche momento per stare insieme sarebbe un obbiettivo a cui dobbiamo ambire.
“Immobilitá” è l’unica parola che in questo momento compare nella mia memoria. Nelle nostre parrocchie non riusciamo a motivare un gruppo di giovani uomini che sappiano interpretare il messaggio di Cristo nell’amore fraterno e nell’espressione: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Se è Lui, che raduna e riunisce a sé e tra loro i credenti e fa di tutti il suo corpo, ogni divisione nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità altera il volto della Chiesa.
Il 7 ottobre, Maria SS.ma del Rosario e anniversario della battaglia navale di Lepanto (1571) dove i cristiani comandati da Don Giovanni d’Austria hanno sconfitto i turchi sui mari dell’attuale Grecia, in nome della religione di Santa Romana Chiesa, ci faccia stare uniti e superare le divisioni, tramite l’intercessione della Santa Madre di Dio.
Augurando a tutti Voi un buon lavoro nelle rispettive parrocchie
Adriano Trevisan
Surastant Ei Val Badia
ringrazio per la Vostra gentile presenza e prima di iniziare la presentazione della “Jahresmappe” vorrei dire due parole.
Questa mattina sono stato a messa e dalle letture del giorno (Rm 1, 1-7 / Lc 11, 29-32) permettetemi due considerazioni:
- tutti noi rincorriamo e cerchiamo dei segni: benessere, bella casa, bella famiglia e nel nostro bello e ricco Sudtirolo spesso riusciamo a raggiungerli. Ma i segni che Cristo ci invia sono piú difficili da vedere,
- molte volte la nostra superficialitá ci impedisce di aprirci verso il vero apostolato e ci fa vedere la debolezza della nostra fede, parole di San Paolo Apostolo.
In questi giorni a Roma il Sinodo Africano ci da uno splendido esempio di ritorno alla vera chiesa delle origini. Testimonianze dirette dalla mia famiglia mi raccontano che in Africa, paese di prima evangelizzazione, la celebrezione della messa domenicale è un grande momento di unione per tutta la popolazione.
Non pretendiamo tanto, ma la capacitá di organizzare un pellegrinaggio e qualche momento per stare insieme sarebbe un obbiettivo a cui dobbiamo ambire.
“Immobilitá” è l’unica parola che in questo momento compare nella mia memoria. Nelle nostre parrocchie non riusciamo a motivare un gruppo di giovani uomini che sappiano interpretare il messaggio di Cristo nell’amore fraterno e nell’espressione: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Se è Lui, che raduna e riunisce a sé e tra loro i credenti e fa di tutti il suo corpo, ogni divisione nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità altera il volto della Chiesa.
Il 7 ottobre, Maria SS.ma del Rosario e anniversario della battaglia navale di Lepanto (1571) dove i cristiani comandati da Don Giovanni d’Austria hanno sconfitto i turchi sui mari dell’attuale Grecia, in nome della religione di Santa Romana Chiesa, ci faccia stare uniti e superare le divisioni, tramite l’intercessione della Santa Madre di Dio.
Augurando a tutti Voi un buon lavoro nelle rispettive parrocchie
Adriano Trevisan
Surastant Ei Val Badia