26 September 2007

Battuta di caccia al cervo, 1 settembre 2007

La stube dei cacciatori con un bel trofeo di cervo.

Fanes, la prima neve.


Gli energumeni hanno rischiato di spararsi addosso, il cacciatore di Banchette ha sbagliato il cervo a cento metri dal Seletto, gli sono drizzati i capelli dice ad Tiziano. Dall’altra parte dei Tamersc sulla frana, le "Monteluce" di Pederu ha abbattuto il cervo, pesa come il Bordini, circa 120 chili, e sopra alla grande “roa” di due anni fa sulla pietraia.
Le “Monteluce" lo trascina per duecento metri, è stravolo, chiama rinforzi. Arrivano il "Badetta", il Tiziano e il "Pero", lo trascinano giù, dirà una donna, ormai sembra un maiale, spellato con il pelo perso lungo la pietraia. Le “Monteluce” va a casa a prendere il quad a quattro ruote e sale sulla pietraia. A fatica riescono a caricare la bestia, nel trambusto spaccheranno anche il frontino in plastica del mezzo a motore. Arrancando in quattro riescono a raggiungere la strada dei Tamersc. L’animale morto penzola sul davanti del motociclo, alcuni turisti vedono allibiti la scena.
Arriva il Zanoglio con il suo cane Boby, bassotto dal pelo ruvido a cui viene permesso di fare scempio della lingua penzolante del cervo, una scena ributtante… La notte poi, saranno scolati da schiere di cacciatori, fiaschi e fiaschi di vino nella “ücia dai jagri” a Tamersc per festeggiare degnamente il bel esemplare di cervo abbattuto…
Normale scena di caccia nel nostro selvaggio Sud Tirolo.

anonimo

Jan e Lucia "con le ciöres".

“Per questo mondo tormentato non vi è alcuna speranza di salvezza se non nella stretta e diritta via della nonviolenza”. Gandhi.

Patrizia, sullo sfondo San Francesco Saverio, Goa/India e Maria santissima, stella del mare protettrice dell'isola di Linosa.