07 February 2007

Blog - Lettere

Cappella sulla cima del Plan de Corones.

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Carissima S. Katia,


qualcuna si è mossa, dove sei presidente? Da meno di due mesi ho centellinato i contatti con i miei interlocutori. Per fare bene la carità c’è bisogno di momenti di riflessione, confronto e verifica per poi ripartire. Ripartire da solo, in pochi o in tanti? Certamente in tanti è più bello, ci si aiuta, ci si conforta ed è più facile, quando si è stanchi si cerca una spalla dove appoggiare il capo, uno sguardo profondo negli occhi, prendersi per mano, abbracciarsi per poi dover ripartire, da soli? No da soli, da soli non si può. Molti hanno fretta, non hanno tempo, hanno altri impegni, sono scettici, sono ingordi, non ci credono, sono molto avari e attaccati ai soldi e allora dove vai da solo?
Katia mi scrive: “Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare!” Si deve lottare ogni attimo, si deve lottare, un mucchio di ossa macilente, l’abbaglio della mondanitá, il contatto continuo con le frivolezza che ci circondano, e sei solo, e poi ci sono loro, i poveri, gli ultimi. Chi li vede? Chi li sente? Chi li tocca? Noi siamo i diversi, i pazzi, che crediamo nell’utopia dell’amore. Tanti non ti vedono, non ti sentono, non ti guardano, sei solo come le persone che ami di piú, … i poveri. “E dicevano che era fuori di se!” Quanti sanno che questo è un’espressione tratta da un libro Sacro? Se tu ami le persone sole, abbandonate, ammalate, oppresse, sfruttate in mille modi, tu allora sei uno diverso per questa societá assetata di protagonismo e tutta intenta a soddisfare i propri bisogni materiali.
Mario Prandi, dove sei con la tua intuizione, il tuo genio, la tua forza, i tuoi grandi amici, i tuoi compagni di viaggio, noi siamo i tuoi compagni di viaggio, visionari, sognatori, assetati di veritá e giustizia, deboli e fragili, ma vivi, veri, sinceri, dolci, irascibili, sí fratelli!
Da ragazzo sono stato a Bose, amico di Maggiorina. Lei era una signora proprietaria di un terreno vicino alla comunitá che ha poi ceduto ai monaci, siamo tutti monaci, pellegrini in viaggio, cerchiamo la luce, vogliamo la luce, crediamo nella luce, cerchiamo il sentiero davanti a noi, la traccia che qualcuno ha segnato prima di noi. Stringiamoci forte, urliamo che ci amiamo.

Prendi un raggio di sole e mettilo nel cuore della notte.
Scopri l’amore e fallo crescere sulla terra.

Ciao Katia, Adriano


P.S.: Oggi ho ricevuto il contributo per il mio progetto con gli studenti del Liceo scientifico di Brunico a favore di una scuola in India. Bellissima notizia!

Gallo cedrone vicino alla nostra casa.