Peter e Mario
Peter è un ragazzo che viene da un’isola in mezzo alle
paludi a circa un’ora di canoa dal mio villaggio, Nyal. Peter è un giovane come
tanti altri, sogna in grande, ha chiari obiettivi per il suo futuro. Come tutti
i ragazzi del mio villaggio sogna di studiare, perché sa che solo attraverso
l’educazione potrà dare una svolta alla sua vita. Qui a Nyal l’educazione è
poverissima, non ci sono insegnanti preparati e la maggior parte di loro sono
assenti dalla scuola perché non pagati dal governo che li considera nemici
ribelli.
Peter ci crede, vuole davvero realizzare il suo sogno
e decide: lascia casa, mamma e papà e parte in canoa per un lunghissimo viaggio
che lo porterà fino all’Uganda; li potrà entrare come rifugiato politico in
quanto proveniente da un paese che soffre per causa della guerra; li avrà una
vita difficilissima, senza i genitori, con libertà limitata e con scarsità di
cibo ed economiche. Ma li potrà finalmente studiare e costruire un futuro
migliore. Peter parte, tante lacrime quando lascia la sua mamma e i fratelli;
un ultimo abbraccio, un bacio sulla fronte e via in canoa. Il cuore batte
forte. E’ un viaggio molto lungo, stancante e davvero rischioso. Peter dovrà
attraversare alcune zone in cui l’esercito SPLA è presente con l’ordine di far fuori
tutti coloro che come Peter appartengono alla tribù Nuer, coloro che sono
considerati ribelli dai potenti. Peter è già lontano da qui, circa 2 giorni di
viaggio dal mio villaggio. Ad un certo punto c’è un’imboscata, si sentono degli
spari, gente che scappa da tutte le parti. Peter è spaventato, abbraccia lo zio
ed i compagni che lo accompagnano nel suo viaggio. Terrore, si sentono forti
grida ed il rumore assordante degli spari, tutti cercano di nascondersi dai
soldati. Mi arriva la notizia: Peter è stato fatto fuori dai soldati del
governo che hanno ucciso non soltanto il suo corpo, ma anche tutti i suoi sogni
e progetti di vita. Un’altra vita violentata dall’impero della crudeltà.
Incontro la madre, l’abbraccio forte, piangiamo insieme. Il suo cuore è trafitto,
così come quello di tante mamme che in questi anni di guerra ed atrocità
continuano a piangere i corpi ed i sogni distrutti dei loro figli.
Prepariamo per il funerale, andrò nell’isola per
pregare con la famiglia. E’ sabato mattina, triste mi preparo per il viaggio.
Ad un certo punto, uno dei miei catechisti, correndo e con un sorriso
smagliante si avvicina a me gridando forte: “Mario! Mario!!!”. Perplesso, mi
gli chiedo cosa sia successo. E lui, pieno di gioia mi abbraccia forte e mi
dice: “Peter è vivo!”. Le lacrime iniziano a grondare dai miei occhi, mentre,
come i discepoli dinnanzi alle parole delle donne dopo la risurrezione di Gesù,
mi chiedo: “com’è possibile?”. Scopriamo che Pietro è riuscito a scappare dagli
spari dei soldati e si è nascosto per un lungo tempo in una foresta dove è
riuscito a sopravvivere per miracolo. Una gioia raramente provata prima pervade
il mio cuore, una luce luminosa si accende, emozioni fortissime mi avvolgono:
davvero il Dio della Vita è Vivo. Comincio il viaggio in canoa verso l’isola e
appena arrivato incontro la madre di Peter. La guardo negli occhi e con gli
occhi ancora lacrimanti le grido: “tuo figlio vive!”. Una gioia irresistibile e
contagiosa scoppia nel suo cuore, la gioia inimmaginabile di una madre che
scopre che riabbraccerà il figlio tanto amato che pensava fosse morto. Tutta
l’isola comincia una festa incredibile, una delle più belle mai vissute in vita
mia. Il mio cuore continua a battere forte. La gente piange di gioia e
ringrazia danzando il Dio della Vita. “Dio ha visitato la nostra isola”, “il
nostro Dio ci ha ridato il nostro figlio”, grida la gente durante la preghiera
che da funerale si è trasformata in preghiera di gioia e ringraziamento. Ma,
come nel caso dei discepoli dopo la risurrezione, alcuni ancora dubitano, altri
non riescono a credere che Peter sia vivo. Dopo due settimane, Pietro riesce a
tornare qui nel villaggio e lo incontro per la prima volta. Ho sentito
un’emozione fortissima nell’abbracciarlo forte, a stento ho potuto trattenere
le lacrime. Pietro è vivo davvero! “Perché cercate tra i morti colui che è
vivo?” (Lc 24,5). Ma non tutto è andato bene; del gruppo che viaggiava con
Peter con la speranza di raggiungere la scuola in Uganda, tre ragazzi sono
stati uccisi in quest’imboscata dell’esercito, tre vite innocenti sono state
crocifisse ancora una volta da gente che ha venduto cuore e coscienza.
La guerra è il peggior mostro che io abbia mai
incontrato in vita mia, non credo che esista niente di peggio. La guerra è la
distruzione della vita, è la sua negazione. Coloro che vogliono la guerra sono
maledetti, ha detto Papa Francesco. Io non mi arrendo, io non me ne vado,
voglio continuare a gridare, voglio continuare a lottare per la Vita, io
appartengo a questa gente. Credo con tutto il cuore nel Dio della Vita, nel Dio
della Pace che ci invia a costruire Vita e che è presente e lotta contro
l’Impero della morte. Si, la Vita è più forte della morte, niente è più potente
dell’amore. Il sogno di Dio, il sogno di Vita e di Pace non verrà mai ucciso,
trionferà, davvero! Unisco il mio grido ai tanti Peter che in Sud Sudan anelano
per la Pace, lottano per realizzare ciò in cui credono, anche a costo della
vita. Così ha fatto il nostro fratello Gesù di Nazareth che è andato fino in
fondo nel suo sogno di dire a tutti che il Papà è a fianco dei poveri e degli
oppressi della storia, che è il loro Dio; e per questo ha pagato con la sua
propria vita. Una vita donata, una vita spezzata, una vita risorta, una vita
piena, degna di essere vissuta. Questo Gesù è vivo e lotta con i Peter della
storia. Il sangue di questi tre ragazzi ammazzati si unisce a quello delle
migliaia di vittime che sono state uccise in Sud Sudan in questi anni di guerra
e diventa un grido al cuore di Dio e ai nostri cuori, un grido che non si può
non ascoltare, dinnanzi al quale non si può rimanere indifferenti. E’ un seme
che muore e che per questo porterà frutti di pace per questo popolo oppresso.
Caro amico/a, non rinunciare ai tuoi sogni, sogna in
grande, lotta per ciò in cui credi, costruisci Vita, offriti per un mondo
diverso, sii coraggioso. Non avere paura, il Dio della Vita non ti abbandonerà
mai!
Ti voglio bene,
prega per me,
Mario